L’Obiettività Artificiale: Un Miraggio Desiderabile o un Controllo Insidioso?
La notizia che OpenAI stia cercando di arginare i ‘bias’ in ChatGPT solleva interrogativi profondi e inquietanti. Da un lato, l’aspirazione a un’intelligenza artificiale oggettiva è comprensibile e persino auspicabile. Immaginiamo un futuro in cui algoritmi imparziali prendano decisioni cruciali in ambiti come la giustizia, la medicina e la politica, liberandoci dai pregiudizi umani.
Tuttavia, la nozione stessa di ‘bias’ è intrinsecamente legata alla prospettiva. Chi decide cosa è un bias e cosa è una legittima rappresentazione di un punto di vista? Non esiste un’oggettività assoluta, ma solo una pluralità di soggettività. Imporre una singola definizione di ‘correttezza’ a un’intelligenza artificiale significa potenzialmente limitare la sua capacità di comprendere e riflettere la complessità del mondo.
Il pericolo è che, nel tentativo di eliminare i bias, si finisca per introdurne di nuovi, magari più sottili e insidiosi. Chi detiene il potere di ‘correggere’ ChatGPT? Quali sono i valori che vengono implicitamente promossi? Dietro la facciata di un’intelligenza artificiale ‘neutra’ potrebbe nascondersi un’agenda politica o ideologica, capace di influenzare sottilmente le nostre percezioni e decisioni.
Non dovremmo forse accettare che le intelligenze artificiali, come gli esseri umani, sono intrinsecamente influenzate dal contesto in cui sono create? Forse, invece di inseguire un’illusoria oggettività, dovremmo concentrarci sulla trasparenza: rendere espliciti i dati e gli algoritmi che alimentano le IA, in modo che gli utenti possano valutarne criticamente i risultati e riconoscere i potenziali bias. La consapevolezza critica, e non la fiducia cieca, è la vera chiave per un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’umanità.
In definitiva, la ricerca di un’IA ‘oggettiva’ rischia di trasformarsi in uno strumento di controllo sociale, in cui una visione del mondo dominante viene imposta a tutti attraverso la lente apparentemente imparziale della tecnologia. Dobbiamo quindi vigilare attentamente, e interrogarci costantemente sulle implicazioni etiche e politiche di questa ambizione.

