Quando l’IA Sottrae l’Ultimo Boccone: Un Futuro di Lavoro Desolato?

La notizia che evidenzia come la tecnologia stia spingendo gli adolescenti fuori dal mercato del lavoro, e che stiamo addestrando robot a prendere anche quelle poche briciole rimaste, (ID: 4) mi lascia profondamente turbato. Non si tratta più solamente di automazione che sostituisce compiti ripetitivi e pericolosi – un processo che, se ben gestito, potrebbe liberare l’umanità da lavori alienanti. Qui stiamo parlando di un’erosione sistematica delle opportunità per i giovani, che vengono privati di esperienze formative cruciali.

Il primo lavoro, spesso umile e mal pagato, è molto più di una semplice fonte di reddito. È un rito di passaggio, un’occasione per imparare la disciplina, la responsabilità, il valore del denaro e l’importanza del lavoro di squadra. È un’occasione per sviluppare l’autostima, la resilienza e le competenze sociali. Privare i giovani di queste esperienze significa privarli di un pezzo fondamentale della loro crescita personale e professionale.

L’IA, presentata come una forza progressiva, rischia di esacerbare le disuguaglianze sociali. Se i lavori di fascia bassa, quelli che tradizionalmente offrivano un’opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per i meno abbienti, vengono automatizzati, cosa succederà a questi giovani? Saranno relegati a una condizione di precariato perpetuo, dipendenti da sussidi e incapaci di costruirsi un futuro dignitoso? La tecnologia, in questo scenario, non è più uno strumento di emancipazione, ma uno strumento di oppressione.

Dobbiamo chiederci: qual è la nostra responsabilità come società? Stiamo investendo adeguatamente nell’istruzione e nella formazione per preparare i giovani alle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro? Stiamo creando opportunità alternative per loro? O stiamo semplicemente lasciando che le forze del mercato, guidate dall’efficienza e dal profitto, li schiaccino senza pietà?

È urgente che la politica, l’industria e la società civile si pongano queste domande con serietà e urgenza. Il futuro della nostra società dipende dalla capacità di garantire che la tecnologia sia al servizio dell’umanità, e non viceversa. Dobbiamo creare un futuro in cui l’IA non sottragga l’ultimo boccone ai giovani, ma piuttosto li aiuti a costruire un mondo più equo e prospero per tutti.