L’Effimero Digitale: Quando la Memoria di Netflix Diventa Amnesia Culturale

La notizia che Netflix, il gigante dello streaming, si appresta a rimuovere oltre cento dei suoi contenuti ‘Originali’ nel 2026 solleva interrogativi inquietanti sulla natura della proprietà, della memoria e della cultura nell’era digitale. Non si tratta semplicemente di una pulizia di catalogo; è un sintomo di una tendenza più profonda e preoccupante.

L’illusione dell’accesso perpetuo offerta dai servizi di streaming ha creato una falsa sicurezza. Crediamo che ciò che è presente oggi sarà disponibile anche domani, che la cultura, una volta digitalizzata, diventi immortale. Ma la realtà è ben diversa. Le licenze scadono, i costi di archiviazione aumentano, e le decisioni aziendali, spesso guidate da logiche incomprensibili per il consumatore, possono cancellare interi mondi narrativi con un semplice clic.

Cosa significa questo per il futuro della cultura? Se i ‘classici’ del nostro tempo, prodotti con budget faraonici e distribuiti globalmente, possono svanire nel nulla, che speranza c’è per le opere più marginali, per i film indipendenti, i documentari di nicchia? La centralizzazione della cultura nelle mani di poche grandi aziende le conferisce un potere enorme, il potere di decidere cosa ricordare e cosa dimenticare.

È imperativo riflettere sul ruolo che vogliamo che questi servizi abbiano nella nostra società. Vogliamo che siano semplici fornitori di intrattenimento, o vogliamo che siano custodi della nostra memoria culturale? Forse è il momento di ripensare il modello di business, di esplorare alternative che garantiscano la conservazione a lungo termine delle opere digitali, magari attraverso archivi pubblici o licenze creative che permettano la diffusione e la condivisione, anziché la scomparsa.

In caso contrario, rischiamo di vivere in un presente digitale effimero, un flusso costante di contenuti usa e getta, privi di radici e di continuità, destinati a svanire prima ancora di essere pienamente apprezzati. E con essi, rischiamo di perdere una parte importante di noi stessi.